Giovani Comunisti/e L'Aquila

mercoledì 7 ottobre 2009

Bocciato il lodo Alfano!!! Ora cacciamo il governo di ladri e corruttori!!!


FERRERO, PRC: LODO ALFANO, BENE CONSULTA. BOSSI LASCI PERDERE. NON CI FAREMO INTIMIDIRE DA CIARLATANI COME LUI

Comunicato stampa.

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se.

Plaudo alla decisione della Corte costituzionale che ha bocciato totalmente e senza possibilità d'appello il cosiddetto "lodo Alfano", in quanto vìola il principio di uguglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Alla Corte va il plauso di tutti i sinceri democratici del nostro Paese che hanno bocciato senz'appello una legge vergognosa e illegittima che voleva cercare di salvare la faccia e le fortune, costruite sul malaffare, del nostro Premier e di tutti gli altri potenti che pensano di poter essere e comportarsi impunemente da corruttori e mafiosi come fa Berlusconi.

A Bossi, che minaccia il ricorso al popolo, ci limitiamo a dire di lasciar perdere e di non svegliare il cane che dorme. Troppi partigiani, uomini e donne, sono morti per costruire una Repubblica libera e democratica come quella italiana, che si basa e si regge sulla sua Costituzione, per potersi fare spaventare - loro e i loro discendenti, cioè tutti noi - da quattro ciarlatani alla cui testa si vogliono mettere eversori e corruttori.


FEDERAZIONE DELLA SINISTRA DI ALTERNATIVA (RIFONDAZIONE COMUNISTA, PDCI, SOCIALISMO 2000
): BERLUSCONI SI DIMETTA, SI VADA SUBITO AD ELEZIONI ANTICIPATE

Adesso Berlusconi, il corruttore dell'avvocato Mills, si dimetta e si vada alle elezioni anticipate. Lo abbiamo chiesto mesi fa e lo richiediamo oggi, il Presidente del Consiglio non ha l'autorità morale per guidare il paese, è un corruttore come testimoniano gli atti processuali. La Costituzione repubblicana è nata dalla lotta di resistenza, la sentenza della Corte Costituzionale le rende giustizia e non ci fanno paura gli strepiti e i ricorsi alla piazza che minaccia la destra. Difenderemo la Costituzione con la più vasta mobilitazione popolare da chi la vuole piegare, in continuità con il progetto eversivo della P2, ai voleri dei potenti. Proponiamo inoltre alle forze democratiche di fare un accordo per una brevissima legislatura di garanzia costituzionale che approvi la legge sul conflitto di interessi, cancelli le misure sulla giustizia approvate dal governo Berlusconi e approvi una legge elettorale proporzionale che superi l'attuale legge truffa la quale regala ad una destra minoritaria nel paese la maggioranza dei deputati eletti.

A difesa della Costituzione della Repubblica, domani, giovedì 8 ottobre, tra le 17.30 e le 19.00, la Federazione della Sinistra organizza presidi davanti alle Prefetture chiedendo le dimissioni del capo del Governo.


da Repubblica

Consulta: lodo Alfano illegittimo, "Viola il principio di uguaglianza"
Una sentenza che di fatto sblocca i due procedimenti giudiziari a carico del premier. Prima del verdetto la minaccia di Bossi: "Non sfidare l'ira dei popoli"
Pronuncia a maggioranza dei giudici della Corte costituzionale sulla legge che sospende i processi per le prime quattro cariche dello Stato. "E' in conflitto con gli articoli 3 e 138 della Carta"

Palazzo della Consulta, sede della Corte costituzionale
ROMA - Il lodo Alfano è illegittimo, perché viola ben due norme della nostra Carta costituzionale: l'articolo 3, che stabilisce l'uguaglianza di tutti i cittadini (anche di fronte alla legge); e l'articolo 138, che impone l'obbligo, in casi del genere, di far ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria. Lo hanno deciso, a maggioranza, i giudici della Corte costituzionale, riuniti in seduta plenaria dalla mattinata di ieri, a proposito del provvedimento che i processi per le prime quattro cariche dello Stato.
Una bocciatura a tutto campo, dunque, per il provvedimento fortemente voluto da Silvio Berlusconi. Una decisione attesissima; forse la più importante sul piano delle ricadute politiche, degli ultimi anni. Anche perché, sul piano pratico, sblocca i due processi a carico del premier (per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato Mills, e per reati societari nella compravendita dei diritti tv Mediaset), congelati proprio a causa del lodo.
I magistrati sono entrati in Camera di consiglio ieri, ma la giornata si è conclusa con una fumata nera. Da qui la seconda riunione, quella odierna: mattinata ancora con un nulla di fatto, e poi, nel pomeriggio, la pronuncia è arrivata. Una scelta non facile, quella dei giudici. Anche perché tra i membri della Corte si è consumato uno scontro tra i favorevoli e i contrari. Fino alla decisione finale.
Ancora stamattina, il ministro della Giustizia Angelino Alfano aveva difeso con forza la legge: un provvedimento - queste le sue parole - "in cui noi abbiamo confidato, ritenendo di avere applicato tutti i precetti della precedente sentenza della Consulta". Ma ora la Corte gli ha dato torto. Ma, sempre prima della pronuncia della Consulta, le parole più forti le ha pronunciate Umberto Bossi: "Non sarà bocciato, speriamo bene: ma non si può sfidare l'ira dei popoli. Se il lodo sarà bocciato la Lega trasformerà le elezioni regionali in un referendum sul premier". Parole, le sue, che hanno provocato reazioni forti di condanna, da parte di tutti i partiti di opposizione.
Quanto a Berlusconi, ha atteso la pronuncia dei giudici costituzionali nella sua residenza di Palazzo Grazioli con un pugno di fedelissimi, del Pdl e della Lega. Presenti, tra gli altri, Gianni Letta, Alfano e Bossi col figlio Renzo. Subito dopo l'ufficializzazione della sentenza, la riunione si è sciolta.

(7 ottobre 2009)

1 commento:

  1. Finalmente il passo falso è stato fatto...

    In parlamento si ritorna, dunque, a pronunciare la parola anticostituzionale dopo anni.
    Rabbrividisco, però, nel leggere i commenti degli esponenti della maggioranza che, da una parte si limitano al semplice "il Premier ha comunque la maggioranza e deve andare avanti" da parte di Bonaiuti e dall'altra attaccano la corte costituzionale in cui si denuncia che la sua decisione "deriva da un processo di politicizzazione che si schiera sulla linea d'attacco del presidente Berlusconi", parole di Cicchitto; per poi non parlare di Bossi.

    Ebbene il mio cervello si rifiuta di accettare tutto questo, quindi penso:

    - non si può assolutamente denunciare di incostituzionalità la corte costituzionale dopo la sua decisione, peraltro obiettivamente giusta, perchè significerebbe non essere daccordo con i punti della costituzione. E se così fosse il signor Cicchitto dovrebbe essere il primo a consegnare le dimissioni.

    - Bossi stia attento con le minacce perchè penso che sempre a più compagni e compagne inizia a venire voglia di rimbracciare il vecchio fucile del nonno.

    - per concludere vedo questo come un momento propizio per attaccare e far sentire la voce di un'opposizione extraparlamentare con azioni mirate ai media e ai diretti interessati... E se la guerra vogliono, che guerra sia.

    Lorenzo

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