19-21 febbraio 2010, Pomezia (Roma)
La IV Conferenza nazionale ha eletto il nuovo coordinamento nazionale, di 50 membri che, riunitosi subito dopo la fine dei lavori congressuali, ha eletto portavoce nazionali dell’organizzazione Anna Belligero (della federazione di Bari) e Simone Oggionni (della federazione di Bologna). A loro e a tutti i compagni e a tutte le compagne dei Giovani Comuniste/i il migliore augurio di buon lavoro!
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"Stato di emergenza e Protezione Civile"
Ordine del giorno approvato dalla commissione politica GC
A L’Aquila il terremoto del 6 aprile ci ha fatto conoscere da vicino l’intervento commissariale della Protezione Civile.
Nella gestione dell’emergenza post-sisma, se inizialmente è stata fornita una risposta efficace all’accoglienza degli sfollati, progressivamente è stato di fatto occupato un intero territorio, le popolazioni sono state ospedalizzate e le istituzioni democratiche elettive espropriate del potere decisionale sull’emergenza sociale, abitativa e lavorativa. Milioni di euro sono stati investiti nel piano C.A.S.E., quindi nella costruzione di nuovi moduli abitativi, mentre è stata tralasciata la ricostruzione della città.
Negli ultimi anni la Protezione Civile è stata progressivamente svuotata della sua funzione di prevenzione e monitoraggio dei territori a rischio, che nel nostro paese sono il 68% dei Comuni, e trasformata in struttura commissariale per la gestione di “grandi eventi” e la realizzazione di “grandi opere”. Recenti inchieste dimostrano che le procedure emergenziali sono state usate sistematicamente per andare in deroga alle norme stabilite e instaurare zone di eccezione all’interno dell’ordinamento democratico. Con questo sistema imprenditori senza scrupoli hanno potuto speculare liberamente sugli appalti, maggiorandone a dismisura i costi senza alcun controllo. Il tentativo, fortemente voluto da Bertolaso, di trasformare la Protezione Civile in SpA, ente di diritto privato, era volto a ridurre ulteriormente il già minimo controllo pubblico della struttura commissariale.
Si pongono due questioni: la necessità di rispondere a una vera e propria emergenza democratica, e la constatazione della fase di un capitalismo sciacallo della catastrofe che deve proclamare costantemente lo stato di emergenza per risolvere la propria crisi.
Come Giovani Comuniste/i, ci impegneremo affinché l’ente Protezione Civile cessi di essere usato come ente appaltante in deroga, strumentale alla risoluzione della crisi del capitale, e diventi uno strumento popolare e democratico per la prevenzione e la messa in sicurezza del territorio, unica vera grande opera.
Francesco Marola, Simona Toppi, Giulia Candeloro, Grazia Di Ottavio, Luca Rossi, Davide Morante, Corrado Di Sante, Francesco D’Agresta (delegati GC Abruzzo alla conferenza nazionale)
Negli ultimi anni la Protezione Civile è stata progressivamente svuotata della sua funzione di prevenzione e monitoraggio dei territori a rischio, che nel nostro paese sono il 68% dei Comuni, e trasformata in struttura commissariale per la gestione di “grandi eventi” e la realizzazione di “grandi opere”. Recenti inchieste dimostrano che le procedure emergenziali sono state usate sistematicamente per andare in deroga alle norme stabilite e instaurare zone di eccezione all’interno dell’ordinamento democratico. Con questo sistema imprenditori senza scrupoli hanno potuto speculare liberamente sugli appalti, maggiorandone a dismisura i costi senza alcun controllo. Il tentativo, fortemente voluto da Bertolaso, di trasformare la Protezione Civile in SpA, ente di diritto privato, era volto a ridurre ulteriormente il già minimo controllo pubblico della struttura commissariale.
Si pongono due questioni: la necessità di rispondere a una vera e propria emergenza democratica, e la constatazione della fase di un capitalismo sciacallo della catastrofe che deve proclamare costantemente lo stato di emergenza per risolvere la propria crisi.
Come Giovani Comuniste/i, ci impegneremo affinché l’ente Protezione Civile cessi di essere usato come ente appaltante in deroga, strumentale alla risoluzione della crisi del capitale, e diventi uno strumento popolare e democratico per la prevenzione e la messa in sicurezza del territorio, unica vera grande opera.
Francesco Marola, Simona Toppi, Giulia Candeloro, Grazia Di Ottavio, Luca Rossi, Davide Morante, Corrado Di Sante, Francesco D’Agresta (delegati GC Abruzzo alla conferenza nazionale)