Giovani Comunisti/e L'Aquila

lunedì 16 novembre 2009

No Berlusconi Day, Roma 5 dicembre: appelli da L'Aquila e dall'Osservatorio sulla repressione


Pubblichiamo gli appelli lanciati da No Berlusconi Day L'Aquila e dall'Osservatorio sulla repressione. Partecipiamo tutti alla manifestazione, cacciamo Berlusconi e il suo governo!

AUTOBUS DA L'AQUILA ore 10:00 terminal di Collemaggio
per prenotazioni e info:


NO BERLUSCONI DAY L'AQUILA:
Entro l’anno arriveranno altri 1900 moduli “Map”, le casette di legno, e altri 4000 alloggi del tipo CASE.
Circa diecimila prefabbricati messi in opera in nove mesi.
Berlusconi inaugura funzionali prefabbricati e celebra la riuscita, il successo di una risposta all’emergenza abitativa, la voglia di stupire con un pronto allestimento di un tetto per una parte degli sfollati
Ma c’è l’altro lato della ricostruzione, anzi il lato che ancora non c’è: la ricostruzione vera e propria del patrimonio edilizio danneggiato, insomma la città, i paesi e i centri storici, e non le new town.
QUI C'E' RITARDO NEI TEMPI E MANCANZA DI FONDI.
Il rischio della scelta di non finanziare per via fiscale la ricostruzione dei centri urbani può essere quello di un capoluogo e di altri centri senza vero futuro urbano. Moltie persone sono rimaste senza lavoro e non è prevista una politica sociale per loro.
Poi c’è lo show, quello dove Berlusconi celebra se stesso. Prima rete Rai, prima serata, Bruno Vespa.
E fin qui siamo nella fisiologia.
Patologico è il tentativo di “rete unificata e unica”. Niente Ballarò su Rai3, niente Matrix su Canale5, potendo avrebbero spostato anche Marsiglia-Milan e Juve-Bordeaux di Champions.
Patologica è la voglia matta di adunata televisiva del pubblico in una sola piazza.
E patologico è un paese nel quale se dici che il progetto CASE è stato un successo devi anche aggiungere professione di fede nell’uomo “del fare”, un paese dove per dire bene di un atto di governo la tv pubblica e la comunicazione in genere sente il bisogno di adorazione mistica del “grande costruttore", mentre invece quanto è stato fatto è stato possibile solo grazie alla strabiliante generosità dell'umanità con le sue donazioni e ai lavori portati avanti con uno sforzo e una volontà inconsueti.
PER FARE SPAZIO ALLA VERITA', PER RICORDARE ALL'ITALIA CHE L'AQUILA NON E' STATA ANCORA RICOSTRUITA,
PARTECIPIAMO ANCHE NOI AL NO BERLUSCONI DAY A ROMA

gruppo facebook No Berlusconi Day L'Aquila



OSSERVATORIO SULLA REPRESSIONE:
IL 5 DICEMBRE IN PIAZZA CONTRO BERLUSCONI E LA REPRESSIONE
Il 5 dicembre saremo in piazza alla manifestazione indetta dalle reti del web contro il Governo Berlusconi, e alla quale stanno aderendo partiti ed associazioni. Saremo in piazza partendo dall'appello delle madri orfane dello Stato per chiedere con loro verità e giustizia per le tante donne e per i tanti uomini uccisi dalla repressione di stato in questi anni. Manifesteremo per chiedere la fine delle politiche della 'tolleranza zero' e la fine dell'impunità per chi si macchia di questi crimini. Dalla morte di Carlo Giuliani a quella di Federico Aldrovandri abbiamo visto come un nuovo autoritarismo delle classi dominanti abbia trovato nella violenza di alcuni settori dello stato una sponda enorme alla quale bisogna costruire un argine democratico. Dalla legge Reale alla legislazione sulle droghe, dal pacchetto sicurezza fino alla tessera del tifoso, tutti i settori sociali sono stati attraversati dalla stessa filosofia d'intervento: reprimere e criminalizzare ogni forma di dissenso sociale. La 'tolleranza zero' non è uno slogan ma una teoria che ha alimentato una “cultura” diffusa violenta e xenofoba contro i 'diversi', come dimostrano le storie di Abba, di Renato Biagetti, di Dax, e di tanti altri giovani feriti e aggrediti nelle nostre strade. Esiste un profondo legame tra chi predica l'intolleranza e chi l'agisce contro ogni diversità; noi pensiamo che questo legame sia un problema per la sicurezza sociale di questo paese, per questo saremo in piazza. Un'intolleranza alimentata dall'alto e che trova sponda nei luoghi in cui il diritto viene sospeso: carceri e caserme sono diventati luoghi insicuri ed invivibili, com'è successo alle caserme Raniero a Napoli e Bolzaneto a Genova... per Aldo Bianzino per Marcello Lonzi, per Stefano Cucchi e per i tanti – troppi – che sono stati “ suicidati “ in questi anni. Se lo stato di democrazia di un paese si vede dalle proprie carceri, possiamo affermare che l'Italia non è lontana dalla Libia e da Guantanamo: oggi il governo invece che parlare di costruire nuove carceri dovrebbe impegnarsi ad evitare che chiudano le fabbriche. Il fatto poi che esista una doppia giustizia che fa sì che, innocenti muoiano dentro le galere, mentre si concedono scudi e condoni per mafiosi ed evasori – o che il rappresentante del nostro governo invece di pensare alla crisi sociale pensi a come salvarsi dai processi ed a sottrarsi da essi – non fa che aumentare la nostra rabbia ed indignazione. Indignazione che cresce nel leggere le sconcertanti dichiarazioni del sottosegretario Giovanardi – principale responsabile della legislazione proibizionista sulle droghe, concausa della morte di Stefano Cucchi – e del ministro La Russa che, nonostante ci sia una inchiesta in corso, ha preventivamente garantito piena impunità a chi ha deliberatamente provocato la morte di Stefano: a entrambi chiediamo le dimissioni! Dal 5 dicembre, partendo da Roma, inizieremo a camminare per tutte le strade e per tutte le piazza d'Italia: per chiedere verità e giustizia, per chiedere la immediata cessazione delle legislazioni emergenziali.

gruppo facebook "IL 5 DICEMBRE IN PIAZZA CONTRO BERLUSCONI E LA REPRESSIONE"


Di Pietro e Ferrero: proviamo tutti insieme a costruire un'opposizione. Idv e Prc in piazza il 5 dicembre



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